La persona con Alzheimer è una persona che ha preso un biglietto per un viaggio di sola andata in un mondo diverso dal nostro che, talvolta e per certi versi, può essere anche migliore. Noi possiamo accompagnarla e trovare pezzi di felicità che rendono questo viaggio stupefacente.
Quasi tutti i commenti sottolineano la presenza di risorse inaspettate nelle persone con Alzheimer. È una realtà confortante ma bisogna anche fare attenzione. Per chi si prende cura di un anziano con demenza c’è il rischio di crearsi un mondo ideale che poi gli si ritorce contro. Conviene essere realisti e ammettere quanto è penoso avere accanto un proprio caro con Alzheimer, quanto è faticoso, e avere il coraggio di chiedere aiuto e di lasciarsi aiutare. Non credo che convenga idealizzare quella che è una disgrazia. Conviene piuttosto mantenere la lucidità necessaria per fare le scelte che via via sono le migliori per garantire il benessere di chi è ammalato ma anche il proprio. Quando l’Alzheimer arriva in famiglia, la vita diventa già abbastanza dura anche senza diventare eroi.
Concordo col Dott. Vigorelli. La mia mamma non ha l’Alzheimer ma un decadimento cognitivo. Tutte belle parole quelle scritte da altri famigliari ma a volte è durissima se ci si vive insieme. Ed io sono anche via per lavoro e la vedo 3 ore al giorno
Grazie Mariella per la sua testimonianza che dà voce anche a tanti altri familiari che conosco. Il problema che sembra insolubile ma a cui bisogna trovare una soluzione è: come posso conciliare l’assistenza necessaria al mio caro con una vita quotidiana sufficientemente felice.
Gli occhi parlano per lui e, se lo stringi a te e lo accarezzi ti potrai immergere nelle sue emozioni.
Solo se ci fermiamo a guardare la punta dell’iceberg possiamo dire che una persona con l’Alzheimer è un vecchio smemorato. Se guardiamo sotto la superfice, al di là dell’apparenza, vediamo una persona anziana che attraverso le rughe, la postura, il modo di camminare ed esprimersi ci racconta una storia. È una storia inframmezzata da silenzi e parole perse nel tempo, ma è un vissuto che ha un valore inestimabile e che và preservato ed accolto.
La persona con Alzheimer è una persona con una storia di vita, con un insieme di emozioni, con una memoria emotiva che è l’ultima cosa che viene dimenticata.
Ciao, sono MariaAnna, sono nata tanto tempo fa, in un gioiello di isola, appartengo a una famiglia numerosa, ho cresciuto sei figli, ho ascoltato tanti bambini, ho amato tanto dipingere e sporcare le mani con la terra per raccogliere mille fiori, non ho mai smesso di rimboccarmi le maniche quando mi sembrava di toccare il fondo perché ho voluto sempre ritrovare quella luce che mi ha permesso con un sorriso gigante di chiudere il mio cerchio…. e poi, infine sono stata anche una vecchia signora smemorata. Eviva la vida!
Cara MariaAnna, che bello leggerti e pensare a una vita vissuta intensamente e piena di bei ricordi. Per me è anche consolante sapere che si può chiudere il cerchio, un po’ alla volta, senza fretta, vivendo bene giorno per giorno (aggiungo io) anche quando diventiamo oltre che vecchi un po’ smemorati.
Non può essere solo un vecchio smemorato, perché nonostante la malattia non si cancella la sua storia nel mondo. Basta un gesto o una parola per riaccendere un flebile ricordo e ritornare a riscoprire chi è.
Lasciati trasportare dalla frase del giorno, scrivi quello che ti viene in mente e condividilo
LA PERSONA CON ALZHEIMER E’ SOLO UN VECCHIO SMEMORATO?
Tutt’altro che smemorato. La memoria emotiva è ben attiva, a dispetto delle difficolta di espressione
La persona con Alzheimer è una persona che ha preso un biglietto per un viaggio di sola andata in un mondo diverso dal nostro che, talvolta e per certi versi, può essere anche migliore. Noi possiamo accompagnarla e trovare pezzi di felicità che rendono questo viaggio stupefacente.
È uno scrigno prezioso e segreto che attende la chiave giusta per essere aperto
Quasi tutti i commenti sottolineano la presenza di risorse inaspettate nelle persone con Alzheimer. È una realtà confortante ma bisogna anche fare attenzione. Per chi si prende cura di un anziano con demenza c’è il rischio di crearsi un mondo ideale che poi gli si ritorce contro. Conviene essere realisti e ammettere quanto è penoso avere accanto un proprio caro con Alzheimer, quanto è faticoso, e avere il coraggio di chiedere aiuto e di lasciarsi aiutare. Non credo che convenga idealizzare quella che è una disgrazia. Conviene piuttosto mantenere la lucidità necessaria per fare le scelte che via via sono le migliori per garantire il benessere di chi è ammalato ma anche il proprio. Quando l’Alzheimer arriva in famiglia, la vita diventa già abbastanza dura anche senza diventare eroi.
Concordo col Dott. Vigorelli. La mia mamma non ha l’Alzheimer ma un decadimento cognitivo. Tutte belle parole quelle scritte da altri famigliari ma a volte è durissima se ci si vive insieme. Ed io sono anche via per lavoro e la vedo 3 ore al giorno
Grazie Mariella per la sua testimonianza che dà voce anche a tanti altri familiari che conosco. Il problema che sembra insolubile ma a cui bisogna trovare una soluzione è: come posso conciliare l’assistenza necessaria al mio caro con una vita quotidiana sufficientemente felice.
Gli occhi parlano per lui e, se lo stringi a te e lo accarezzi ti potrai immergere nelle sue emozioni.
Solo se ci fermiamo a guardare la punta dell’iceberg possiamo dire che una persona con l’Alzheimer è un vecchio smemorato. Se guardiamo sotto la superfice, al di là dell’apparenza, vediamo una persona anziana che attraverso le rughe, la postura, il modo di camminare ed esprimersi ci racconta una storia. È una storia inframmezzata da silenzi e parole perse nel tempo, ma è un vissuto che ha un valore inestimabile e che và preservato ed accolto.
La persona con Alzheimer è una persona con una storia di vita, con un insieme di emozioni, con una memoria emotiva che è l’ultima cosa che viene dimenticata.
La persona con Alzheimer non è solo un vecchio smemorato. Ma vecchio e smemorato spesso sono due condizioni sufficienti per lasciarlo solo.
È un fiore che sente il richiamo del seme e “viaggia in direzione ostinata e contraria”.
Ciao, sono MariaAnna, sono nata tanto tempo fa, in un gioiello di isola, appartengo a una famiglia numerosa, ho cresciuto sei figli, ho ascoltato tanti bambini, ho amato tanto dipingere e sporcare le mani con la terra per raccogliere mille fiori, non ho mai smesso di rimboccarmi le maniche quando mi sembrava di toccare il fondo perché ho voluto sempre ritrovare quella luce che mi ha permesso con un sorriso gigante di chiudere il mio cerchio…. e poi, infine sono stata anche una vecchia signora smemorata. Eviva la vida!
Cara MariaAnna, che bello leggerti e pensare a una vita vissuta intensamente e piena di bei ricordi. Per me è anche consolante sapere che si può chiudere il cerchio, un po’ alla volta, senza fretta, vivendo bene giorno per giorno (aggiungo io) anche quando diventiamo oltre che vecchi un po’ smemorati.
Non può essere solo un vecchio smemorato, perché nonostante la malattia non si cancella la sua storia nel mondo. Basta un gesto o una parola per riaccendere un flebile ricordo e ritornare a riscoprire chi è.